Tasogare Otome x Amnesia – Recensione
Un fantasma dalle curve mozzafiato che ha smarrito i ricordi ed un giovane studente appena trasferitosi nella nuova scuola disposto a tutto pur di recuperarli. Questo e tanto altro in “Tasogare Otome x Amnesia” manga scritto ed illustrato da Maybe. Pubblicato in Giappone a partire dal 2009 e tuttora in corso, viene trasposto in anime dalla Silver Link sotto la direzione di Shin Oonuma (Ef – Tales of Memories, Ef – Tales of Melodies, collaboratore in Bakemonogatari).
Tasogare Otome x Amnesia
Provenienza: Giappone
Regia: Shin Oonuma
Sceneggiatura: Katsuhiko Takayama
Realizzazione: Silver Link
Numero Episodi: 12
Data trasmissione: 12 aprile 2012 – 24 giugno2012
Il protagonista dell’anime è Teiichi Niiya, un giovane studente appena iscritto all’Accademia Privata Seikyou che, smarritosi in un’aula del vecchio edificio scolastico, incontra Yuuko Kanoe una ragazza tutta curve (qualcosa di lontano anni luce da Mirtilla malcontenta per essere chiari! ;D) che successivamente si rivela essere un fantasma privato dei ricordi della sua vita terrena.
Ed è proprio per scoprire il passato perduto di Yuuko che i due decidono di fondare il “Club dell’Investigazione sul Paranormale” a cui si uniranno altri due membri: Momoe Okonogi, una biondina allegra e spensierata appassionata di storie sui fantasmi e Kirie Kanoe una ragazza taciturna che come Teiichi è in grado di vedere Yuuko ma da cui si mantiene a debita distanza.
Nonostante la presenza di un fantasma e alcuni fenomeni pseudo-paranormali, questa serie non rientra tanto nel genere horror quanto più nel classico genere scolastico-sentimentale, con un pizzico di ecchi e scene cariche di intensa ed emozionante drammaticità.
Un inizio tiepido e più che altro introduttivo lascia spazio ad una parte centrale un po’ noiosa ma disseminata di indizi fondamentali per la realizzazione di un climax che trova il suo culmine negli episodi finali.
I vari personaggi non sono sviluppati in modo omogeneo: i protagonisti risultano ben caratterizzati, in particolare la figura di Yuuko, finemente delineata nelle situazioni più allegre e spensierate così come in quelle legate al suo triste destino dominate da turbamento e drammaticità.
D’altra parte i co-protagonisti risultano poco sviluppati e con ruoli marginali, schiacciati dalle due figure principali e diventando a volte più fastidiosi che divertenti.
Il comparto tecnico è a mio avviso uno dei punti forti di questa serie. L’influenza dello studio Shaft sul regista e sullo stesso studio Silver Link è notevole. In particolare i sentimenti cupi e contorti che possono sopraffare l’animo umano si materializzano sotto forma di ombre, corpi distorti o senza volto, accompagnati da un violento accostamento di colori.
Allo stesso momento però si distacca da produzioni della Shaft quali Bakemonogatari, limitando ad esempio l’uso esasperato di kanji su sfondi monocolore e di ambientazioni irreali, avvicinandosi maggiormente a serie meno recenti quali Ef – A Tales of memories.
Tra scene di tenero romanticismo e profonda drammaticità la serie si è appiattita sul più classico genere scolastico-sentimentale.
Considerando queste premesse mi sento di citare il proverbiale “si poteva fare di più”.
Sul finale non mi esprimo, ma vi anticipo che ha generato in me e in nutrito gruppo di followers di questa serie non poche critiche.
Ad ogni modo… ai posteri l’ardua sentenza!
Voto: 7
Gennaro “Takoyaki” Russo