Contraband – Recensione in anteprima
Il leggendario contrabbandiere Chris Farraday ha abbandonato la sua vita criminale in favore di un’esistenza tranquilla con la sua famiglia. Quando suo cognato Andy fa saltare un’imponente affare di droga organizzato dal terribile boss Tim Briggs, Chris è costretto a tornare nel giro per saldare il debito del ragazzo.
Contraband
Titolo originale: Contraband
Genere: Thriller
Regia: Baltasar Kormàkur
Interpreti: Mark Wahlberg, Kate Beckinsale, Ben Foster, Giovanni Ribisi
Provenienza: USA, Regno Unito, Francia
Durata: 110 min.
Casa di produzione: Blueeyes Productions, Farraday Films, Universal Pictures, Working Title Films
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Data di uscita: 13 gennaio 2012 (USA), 25 luglio 2012 (Italia)
Davanti al successo ottenuto con Reykjavik – Rotterdam, il regista Baltasar Kormàkur ha deciso di realizzarne una nuova versione internazionale. Nasce così Contraband, thriller denso e adrenalinico che, in costante bilico tra giustizia e legalità, mostra il (labile) confine tra l’uno e l’altro.
New Orleans è una cittadina come tante, abitata da gente comune ma punto focale di un grande smercio di droga. Il boss della zona è il temibile Tim Briggs, (interpretato da un magistrale Giovanni Ribisi) che manovra i membri della squadra come se fossero le pedine della sua scacchiera. I commerci sono divisi per settori e affidati a svariati corrieri che si occupano di portare a termine le compravendite.
Il migliore in questo campo, da sempre, è Chris Farraday, il “fuoriclasse del contrabbando” che ha deciso di lasciare l’occupazione quando ha avuto l’opportunità di mettere su famiglia. Mark Walberg, protagonista di The fighter, possiede il giusto mix di sensibilità e durezza, necessario a delineare un personaggio fondamentalmente introverso e remissivo, capace di oltrepassare la norma e le leggi per proteggere le persone che ama.
Droga, cocaina, marijuana e soldi falsi, dunque, sono i veri protagonisti della pellicola, i catalizzatori della vicenda, le chimere (im)possibili di ogni personaggio. Consapevoli di non poter evadere dalla piatta routine in cui sono attanagliati, i protagonisti, infatti, corrono rischi enormi solo per il gusto di avere l’illusione di poter cambiare vita.
Con una fotografia realistica e un montaggio veloce che segue il ritmo della musica di sottofondo, Contraband si rivela subito un buon action thriller che permette allo spettatore di vivere un’avventura al di sopra di ogni aspettativa.