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lunedì, 20 febbraio 2012 - 13:00

Alcatraz – Season 1 Premiere – Recensione

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Che J.J. Abrams fosse più prolifico sul piccolo schermo è cosa risaputa, tuttavia stupisce continuamente la sua capacità di inanellare una serie tv di successo dopo l’altra. Anche se spesso è la curiosità a fare audience, non la qualità.

1x1.transAlcatraz 1×01-02: Pilot – Ernest Cobb

Regia: Danny Cannon (Pilot), Jack Bender (Ernest Cobb)
Interpreti: Sarah Jones, Jorge Garcia, Sam Neill, Jeffrey Pierce, Joe Egender, Parminder Nagra, Jason Butler Harner, David Hoflin.
Provenienza: USA
Durata: 120 min.
Emittente: Fox
Data di messa in onda: 16 gennaio 2012 (USA)

Il deus ex machina di serie di culto come Alias, Lost e Fringe prosegue sulla scia dei thriller venati di sovrannaturale, questa volta è il turno di ALCATRAZ: il nuovo serial ha debuttato il 16 gennaio di quest’anno con un doppio episodio, ed è stato premiato con 10 milioni di spettatori, risultando uno dei migliori esordi degli ultimi anni.

Rebecca Madsen è una detective del Dipartimento di San Francisco e ha appena perso il suo collega durante un inseguimento; Diego Soto è un esperto di criminologia e appassionato di Alcatraz. I due si incontrano quando un criminale sbucato dal nulla si lascia dietro una scia di omicidi e aggressioni, i cui indizi conducono la detective dentro la celebre isola carceraria; al duo si unisce anche Emerson Hauser, agente federale che decide di assoldare Rebecca e il Dott. Soto in una task force creata ad hoc per catturare il fuggitivo, che si rivela essere un ex-detenuto di Alcatraz negli anni ‘60. Il mistero s’infittisce quando la detective e il dottore scoprono che non solo il presunto fuggiasco non dimostra neanche 50 anni, ma anche che dopo di lui altri 265 detenuti faranno la loro comparsa, gli stessi detenuti che nel 1963 erano stati trasferiti da Alcatraz prima della chiusura dell’istituto. Questo secondo le fonti ufficiali, ma non secondo quelle di Hauser.

Il problema del telefilm, per quello che si evince da questo inizio decisamente poco promettente, è che ambisce ad essere qualcosa di grosso, di esponenziale: abbiamo il veterano Sam Neill nel nucleo di protagonisti, in un ruolo che gli è affine; viene ripescata la mascotte dei Losties, Jorge Garcia, che porta un tocco di brio alla compagine; regia luccicante da grossa produzione e musiche pompate del solito Michael Giacchino. Sulla carta gli ingredienti promettono bene, ma le ambizioni costruite su questi elementi fanno affidamento a dei copioni poveri di mordente.

Le grane saltano fuori a occhio nudo, e già dopo il secondo episodio (che non fa altro che ricalcare pedissequamente la scia narrativa del primo) rivelano la pochezza dietro un progetto così tanto sbandierato: innanzitutto dei protagonisti troppo stereotipati, partendo da Garcia cui è stato cucito addosso un personaggio molto simile all’Hurley di Lost, ma anche la “detective che perde tragicamente il partner e si ossessiona sul caso” è minestra riscaldata; quanto a Neill il suo federale è fin troppo stakanovista e pieno di segreti per sembrare minimamente originale, e in definitiva è solo l’esperienza dell’attore a fare la differenza.

Secondariamente ritorna un altro difetto tipico dei prodotti di Abrams, ovvero misteri enormi e profondi ma scarsissima quantità di informazioni, in due episodi si contano a malapena due cliffangher e a parte l’interrogativo di base sul perché e sul come siano scomparsi questi detenuti, il nulla. Ora, è chiaro che Alcatraz punta a un arco evolutivo di almeno 5/6 stagioni (soprattutto se si considera che ogni episodio è intitolato col nome del carcerato di turno che sarà inseguito dalla task force), ergo bisogna dosare gli indizi e le rivelazioni con cautela, ma come dicevo prima tolta questa confezione pregiata ciò che rimane di questa premiere è un blando thriller poliziesco con scarsa dinamicità, in cui l’elemento sovrannaturale è appena accennato e le storie scarne di emozioni e guizzi particolari.

Non resta che rimandare ipotetici entusiasmi alla midseason, perché per ora ci vorrà ben altro che la fortunata formula “isola + mistero” e la popolarità del penitenziario affinchè Alcatraz possa sperare anche di superare la prima stagione.

Voto: 6

Autore Articolo

- appassionato di cinema e serie tv, assiduo lettore di fumetti, e modesto videogamer.

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