Pacific Rim – Recensione in anteprima
Da una breccia infradimensionale sul fondo dell’Oceano Pacifico emergono gigantesche creature mostruose chiamate Kaiju intenzionate a sterminare l’umanità. Per respingere l’invasione vengono realizzati dei mastodontici mech chiamati Jaegers, comandati da due (o più) piloti le cui menti vengono legate attraverso un ponte neuronale. Dopo i successi iniziali, gli Jaegers cominciano a diventare inefficaci e i leader mondiali decidono di accantonarli. Apparentemente obsoleti, solo un pugno di Jaegers rimane a resistere contro la sempre crescente minaccia Kaiju.
Pacific Rim
Titolo originale: Pacific Rim
Genere: Fantascienza
Regia: Guillermo Del Toro
Interpreti: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Charlie Day, Rob Kazinski, Max Martini, Ron Perlman
Provenienza: USA
Durata: 113 min.
Casa di produzione: Warner Bros., Legendary Pictures
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Data di uscita: 11 luglio 2013 (Italia), 12 luglio 2013 (USA)
Regista immaginifico caro al popolo nerd, autore di riuscite pellicole di grande impatto visivo come l’horror Mimic, la favola dark Il Labirinto del Fauno e i cinecomics Blade 2 e i due Hellboy, Guillermo Del Toro porta stavolta sul grande schermo un’epica battaglia che richiama alla mente i vecchi cari manga e anime robotici mescolandovi con passione e mestiere dinamiche narrative e suggestioni che attingono da vari modelli, uno su tutti il Top Gun di Tony Scott.
Ad un primo sguardo si può avere la sensazione che il film sia un rozzo Transformers vs. Godzilla ma Del Toro e lo sceneggiatore Travis Beacham non trascurano affatto la costruzione e l’interazione dei personaggi a fornire un potente motore emotivo alla narrazione. Charlie Hunnam, nel ruolo del protagonista Raleigh, è il prototipo del classico eroe action, biondo, occhi azzurri, il sorriso del bravo ragazzo e una corporatura atletica. Dopo aver perso il fratello, col quale pilotava lo Jaeger Gipsy Danger, Raleigh ha dovuto ritirarsi ma viene richiamato in azione quando le cose iniziano a mettersi male.
Il protagonista deve quindi trovare un nuovo co-pilota col quale entrare in sintonia neuronale e lo trova nella talentuosa giapponese Mako Mori, interpretata dalla brava Rinko Kikuchi, forte di una back-story drammatica che complica ulteriormente la simbiosi mentale e mnemonica tra i due personaggi. Idris Elba è un carismatico ed autoritario Generale Pentecost, ex-pilota di Jaegers le cui sfaccettature emergono pian piano conferendo al personaggio il giusto spessore. Immancabile il monologo d’incoraggiamento alle truppe prima dello scontro finale.
La costruzione dei personaggi secondari, le relazioni interpersonali e i risvolti narrativi ricalcano consapevolmente gli stereotipi del genere. Abbiamo il consueto soldato sbruffone, figlio di un rude veterano, che rompe le scatole al protagonista con la conseguente, immancabile scazzottata e i prevedibili risvolti. Poi gli altri piloti a fare da cornice: i russi algidi, imponenti e biondoni e i cinesi disciplinati ed atletici. Nella vita di caserma, Del Toro riesce a inserire anche una spettacolare sessione di arti marziali che serve ad instaurare un dialogo psicofisico tra i due eventuali co-piloti di Jaegers.
A costituire la componente comica, avventurosa e più imprevedibile del film sono i due scienziati Geizler e Gottlieb, due macchiette irresistibili intepretate dai magistrali Charlie Day e Burn Gorman, che hanno il compito di spiegare al pubblico gli elementi fantabiologici del film senza annoiare. Nella loro linea narrativa, che spezza piacevolmente quella principale, entra di prepotenza un mastodontico Ron Perlman, protagonista dei due Hellboy, qui nel ruolo del grottesco gangster Hannibal Chau, commerciante di organi Kaiju sul mercato nero.
Piatto forte del film, naturalmente, sono gli scontri tra Jaegers e Kaiju. Del Toro non ne abusa, come fa invece Michael Bay con i suoi Transformers, crea invece la giusta attesa per poi regalare momenti di grandissimo cinema d’intrattenimento. E’ tutto assolutamente perfetto. I maghi degli effetti speciali della ILM si sono superati. Robot e mostri denotano una cura maniacale dei dettagli risultano solidi e tangibili. Le sequenze catastrofiche sono altamente spettacolari e mai gratuite.
La regia di Del Toro che butta lo spettatore nel mezzo dell’azione, un 3D come non se ne vedeva dai tempi di Avatar, e gli effetti sonori creano un coinvolgimento sensoriale totalmente immersivo. La battaglia ad Hong Kong, con ideogrammi cinesi al neon dappertutto, amplifica la sensazione di trovarsi in un film o in un anime di robottoni orientali. Epica e martellante la colonna sonora di Ramin Djawadi, compositore della splendida sigla di Game of Thrones.
Tutto richiama canoni convenzionali e schemi classici pur senza scadere nella banalità. Un esempio su tutti. Se in Star Wars l’obiettivo finale era centrare la bocca di scarico della Morte Nera e in Independence Day bisognava colpire il centro della grande astronave aliena, qui c’è da chiudere la grande breccia in fondo al Pacifico da cui provengono i Kaiju. Concettualmente simile ma ovviamente differente nella messa in scena.
Il film che tutti gli appassionati di manga e anime robotici stavano aspettando ma anche un prodotto cinematografico d’intrattenimento senza sbavature e con ogni elemento al posto giusto, adatto anche ad un pubblico generalista. Divertente, emozionante, visivamente sbalorditivo, con una morale ecologista di fondo. Cinema allo stato puro. E’ già un classico della fantascienza. Il blockbuster dell’estate e, probabilmente, il film dell’anno.
























mamma miaaaaa
Appena uscito dall’anteprima in IMAX! EPICO!
Sempre piacevoli le sue recensioni, signor Dell’Unto. Ha contribuito ad aumentare il mio hype. Saluti!
Grazie, Alberto. E non ti formalizzare, chiamami Stefano.