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lunedì, 24 giugno 2013 - 23:28

World War Z – Recensione in anteprima

Gerry Lane, ex-impiegato dell’ONU, è bloccato nel traffico insieme alla sua famiglia quando si scatena il caos. Un misterioso virus inizia a trasformare gli esseri umani in feroci morti viventi cannibali. La pandemia è globale e le metropoli piombano in fretta nell’anarchia. Per far sì che i suoi cari restino al sicuro su una nave, Gerry accetta di intraprendere una missione alla ricerca di indizi per trovare una cura al virus.

World War Z2

World War Z

Titolo originale: World War Z
Genere: Horror – Fantascienza – Action
Regia: Marc Forster
Interpreti: Brad Pitt, Mireille Enos, James Badge Dale, Matthew Fox, Pierfrancesco Favino
Provenienza: USA, Malta
Durata: 116 min.
Casa di produzione: Paramount Pictures, Skydance Productions, Hemisphere Media Capital, GK Films, Plan B Entertainment, Apparatus Productions
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Data di uscita: 21 giugno 2013 (USA), 27 giugno 2013 (Italia)


Il film è tratto dal best-seller World War Z: La Guerra Mondiale degli Zombi di Max Brooks, figlio del grande regista Mel Brooks, autore della miniserie a fumetti G.I. Joe: Hearts & Minds nonché attore comparso in alcune serie tv e doppiatore di serie animate tra le quali Batman Beyond e Justice League. La trasposizione cinematografica è diretta da Marc Forster che si è messo in luce con Monster’s Ball, Neverland e 007 – Quantum of Solace.

Il regista ha dovuto però fare i conti qui con il divieto pg-13 che lo ha costretto a realizzare un film adatto ad un pubblico di tutte le età così da tradire la natura horror del concept originale. Ne è venuto fuori un pop-corn movie spettacolare e fracassone, banale e poco divertente, strutturato come un videogame che vede il protagonista coinvolto in una corsa a tappe in giro per il mondo alle prese con zombi digitali che non mettono mai paura.

Brad Pitt è un eroe convenzionale che prende sempre la decisione giusta, è perfetto in tutto ciò che fa ed è spronato dall’amore per la sua famiglia. I continui contatti telefonici con la moglie in lacrime sono stucchevoli e non c’è alcun risvolto davvero drammatico. Tra i personaggi secondari spiccano James Badge Dale, appena visto in Iron Man 3, e Matthew Fox, l’eroe Jack di Lost, entrambi nel ruolo di soldati, il primo Ranger, il secondo Marine. C’è anche una particina puramente d’appoggio per il nostro Pierfrancesco Favino.

Per la gioia delle sue fans, è sempre Brad Pitt a rimanere al centro dell’attenzione. Le sue peripezie lo portano da Philadelphia al Galles passando per la Corea del Sud e Gerusalemme. La riprese aeree delle scene di massa sono suggestive ed apocalittiche, le sequenze action sono adrenaliniche, ma il contesto che vuol essere fortemente realistico crolla proprio quando compaiono le orde di morti viventi in cgi che non riescono ad inquietare il pubblico. Ogni potenziale immagine splatter o raccapricciante viene ammorbidita, tenuta fuori campo o nascosta dal buio per non turbare gli spettatori più impressionabili.

La regia punta su qualche trucchetto per far saltare lo spettatore sulla sedia e c’è qualche inverosimiglianza giustificabile trattandosi in fin dei conti di un disaster movie. L’idea che regge la parte finale del film e l’eventuale cura al virus è buona ed originale però avrebbe potuto e dovuto essere approfondita o sviluppata meglio. Il 3D, come al solito, non funziona mentre le musiche di Marco Beltrami fanno il loro dovere.

Tra La Guerra dei Mondi di Steven Spielberg e 28 Giorni Dopo di Danny Boyle, il film si rivela un mediocre e risaputo prodotto d’intrattenimento con pochissimi spunti, una componente horror di fatto inesistente e un finale di una retorica e di un buonismo insopportabili. Gli zombie sono ormai sdoganati, basti vedere la serie tv The Walking Dead o robaccia emo come Warm Bodies. World War Z non li restituisce di certo al loro splendore.


Voto: 5

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Autore Articolo

Reporter freelance, critico cinematografico e fumettistico, ambisco a lavorare per il Daily Planet.
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