Lawless – Recensione
1931. Negli ultimi giorni del proibizionismo, i tre fratelli Bondurant gestiscono il traffico di alcolici a Franklin County, definita “la contea più fradicia del mondo”. Un giorno si palesa il corrotto poliziotto Rakes ad imporre la sua legge e comincia a scorrere il sangue.
Lawless
Titolo originale: Lawless
Genere: Noir – Thriller
Regia: John Hillcoat
Interpreti: Tom Hardy, Shia LaBeouf, Gary Oldman, Guy Pearce, Jessica Chastain, Mia Wasikowska
Provenienza: USA
Durata: 116 min.
Casa di produzione: Benaroya Pictures, Red Wagon Entertainment, Annapurna Pictures
Distribuzione (Italia): Koch Media
Data di uscita: 29 agosto 2012 (USA), 29 novembre 2012 (Italia)
Basato su una storia vera e tratto dal romanzo The Wettest Country in the World di Matt Bondurant, discendente dei tre protagonisti, Lawless è una classica storia di gangster sceneggiata per il grande schermo dal rocker australiano Nick Cave, autore anche delle musiche, alla sua quarta collaborazione con il regista John Hillcoat dopo To have and to hold, La Proposta e The Road.
Pur procedendo su dinamiche narrative risapute, il film è sorretto da un cast davvero sontuoso. Dopo Warrior e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, Tom Hardy continua a fare la parte del duro, qui con la fama meritata di “immortale”, il cui carattere rude viene ammorbidito dalla bella cameriera del suo locale, una splendida e malinconica Jessica Chastain.
Shia LaBeouf è invece Jack il fratello minore, voce narrante della storia, ambizioso e stanco di essere ritenuto un ragazzino, innamorato della figlia di un predicatore battista che lo vede di cattivo occhio. Lei è la graziosa e talentuosa Mia Wasikowska, l’Alice in Wonderland di Tim Burton. Jack decide di fare di testa sua quando stringe un accordo con un feroce gangster di Chicago interpretato da Gary Oldman in quello che risulta poco più di un cameo ma che lascia il segno.
Più funzionale il ruolo del terzo fratello Bondurant con il volto del pur bravo Jason Clarke. Troppo carica e sopra le righe la performance di Guy Pearce nel ruolo del viscido poliziotto Rakes che risulta quasi un personaggio fumettistico, un cattivo alla Dick Tracy.
La regia di Hillcoat è elegante e serrata e non fa pesare affatto le quasi due ore di film punteggiato da qualche scena violenta ma senza troppi eccessi. I consueti risvolti drammatici conducono ad un mezzogiorno di fuoco finale giusto e scontato al tempo stesso con un lieto fine forse troppo buonista.
Difficile dire quanto il film sia storicamente attendibile. E’ un gangster movie solido e di buon mestiere, senza grossi acuti ma con un ensemble di buoni attori che valgono il prezzo del biglietto. Non eccezionale ma pregevole.







