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lunedì, 12 dicembre 2011 - 17:17

La parola a Sherlock Holmes

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Animemovieforever ha seguito per voi la conferenza stampa di Sherlock Holmes: Gioco di ombre. Presenti ieri a Roma, il regista Guy Ritchie, l’attore protagonista Robert Downey Jr. e i produttori Joel Silver e Lionel Wigram.

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La rilettura operata su Sherlock Holmes nei due film di Guy Ritchie sembra richiamare le figure di Batman e 007. Downey Jr. ha affermato: “Sono state le storie di Arthur Conan Doyle ad ispirare alcuni dei supereroi moderni. Il prof. Moriarty è venuto prima del Dr. No.”

Il regista Guy Ritchie ha aggiunto: “Conan Doyle ha creato il predecessore di 007 ed è riuscito ad ampliare una storia sofisticata, un action intellettuale molto avanti per i suoi tempi.”

Joel Silver, leggendario produttore della trilogia di Matrix, dei franchise di Arma Letale, Die Hard e Predator, ha continuato: “Ritchie voleva una versione molto personale, una storia vittoriana fresca e contemporanea. Sherlock Holmes è sempre stata una fiction seriale, a partire dai romanzi. Spero di arrivare al n. 23.”

Il produttore è poi intervenuto sui trascorsi di Ritchie nel cinema indipendente: “Guy è un regista consolidato. Christopher Nolan, i fratelli Coen ed altri ancora provengono dall’esterno del sistema degli studios ma le case di produzione si sentono a proprio agio nell’investire su di loro.”

Il regista: “Siamo in un periodo in cui le produzioni indipendenti appassiscono ed aumenta l’offerta commerciale. E’ bello poter fare un film avendo a disposizione dei soldi e, allo stesso tempo, potergli conferire un tocco d’indipendente.”

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Sul girl power presente in entrambi i film e sul rapporto difficile tra Holmes e le donne, l’attore protagonista ha dichiarato: “Holmes ammira molto le donne ma non gli piace che Watson si sposi.”

Ritchie: “Il girl power è molto importante nel film. Volevamo un personaggio femminile forte tra Robert Downey Jr. e Jude Law. Siamo rimasti tutti entusiasti dal provino di Noomi Rapace. Per quel che riguarda Irene, sapevamo che prima o poi avremmo dovuto eliminarla. Avevamo Moriarty, uno dei villains più famosi, e per mantenere lui dovevamo eliminare lei. Ci piace anche Kelly Reilly e siamo riusciti a trasformarla per questo sequel.”

A proposito delle fonti d’ispirazione e del processo creativo per il film, il regista ha spiegato: “Gioco di ombre è un’estrapolazione della storia di Conan Doyle che vede Holmes affrontare Moriarty. Doveva avere una certa ampiezza e Conan Doyle ci ha serviti benissimo. A 100 anni di distanza dalla sua creazione, Holmes è sempre enigmatico ed è stato questo a creare l’entusiasmo alla base del processo creativo. Ogni giorno arrivavamo sul set e tutti collaboravamo per migliorare il film con nuove idee.”

Su un’ipotetica ispirazione da La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore, il produttore Lionel Wigram ha affermato: “Sono un fan dell’opera di Moore ma se c’è stata un’influenza è stata inconsapevole. Abbiamo condiviso una visione e l’abbiamo ampliata per intrattenere il pubblico.”

Downey Jr. ancora sul processo creativo: “A proposito di girl power, l’altra produttrice è mia moglie ed abbiamo entrambi una grande passione per Sherlock Holmes. Mi è piaciuto che ci fossero Lionel e Guy. Hanno grande rispetto l’uno per l’altro e discutono animatamente per migliorare il film. Quando si fa un sequel si rischia di fare una schifezza e c’è sempre bisogno di rinnovarsi. Ad esempio, la scena del film in cui Watson è ubriaco è stata scritta e riscritta ma solo quando eravamo sul set abbiamo capito che c’era bisogno di girarla senza parole.”

Joel Silver: “Susan, la moglie di Robert, lavora con me da diversi anni. Non molla mai la sceneggiatura. E’ come un cane col suo frisbee. Credevamo tutti che sarebbe stato un film speciale. E’ stato un processo molto complicato ma sono orgoglioso del risultato. Ritengo questo il miglior sequel che abbiamo mai realizzato e vorrei farne un altro.”

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Lo Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Jr. si discosta dall’iconografia classica che vede il detective con mantellina e cappello. Guy Ritchie: “Ci siamo allontanati dall’estetica tradizionale perché non sono idee di Conan Doyle. Lo volevamo più fresco e originale.”

Downey Jr.: “Volevo tirare fuori il suo lato selvaggio. L’idea dei travestimenti viene dai romanzi. All’inizio ne avevamo pochi. Ne volevo altri cinque, compreso quello da donna che è disgustoso.”

L’eccezionale Stephen Fry interpreta Mycroft Holmes, fratello di Sherlock. Wigram ha rivelato: “L’idea è stata di un nostro amico sherlockiano: Chris Martin, frontman dei Coldplay.”

Ritchie: “Dovevamo a Conan Doyle la presenza di Mycroft nel film. Fry è un attore divertente ed intimidisce con la sua presenza. Almeno fino al momento in cui ha dovuto spogliarsi.”

Robert Downey Jr. ha dovuto studiare ancora arti marziali per il ruolo: “Gli scontri dovevano avere un contrappunto emotivo. Nel primo film c’è un match di boxe nel quale Holmes sfoga il proprio stato d’animo. Guy è un patito del ju-jitsu. Io pratico il kung-fu. Sherlock pratica il baritsu inglese, citato da Conan Doyle in un romanzo.”

Poi l’attore interviene sul pericolo di eccedere con l’action a scapito della componente investigativa: “Si potrebbe perdere il bello dei racconti di Conan Doyle. Ne abbiamo discusso molto. Il mercato americano richiede tanta azione ma il personaggio è apprezzato anche in Europa.”

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Si passa a parlare del rapporto Holmes-Watson tratteggiato dell’alchimia tra Downey Jr. e Jude Law. Ritchie: “Il 90% del lavoro del regista sta nell’indovinare il casting. Una volta scelto Robert dovevamo trovare un partner all’altezza. Abbiamo coinvolto Jude e dopo 30 secondi sapevamo di aver trovato la persona giusta. Loro due sono l’essenza del film. Sono vulnerabili e cattivi.”

Downey Jr.: “Non credo avremmo fatto il sequel se il casting del primo film non fosse stato azzeccato. Guy ha sfruttato bene questa cosa. I personaggi sono stati ampliati. Watson racconta la storia in modo interessante e doloroso.”

Wigram ha negato l’ipotesi di un amore gay platonico tra i due personaggi: “Ci siamo ispirati ai romanzi. Sono solo amici. Holmes è solo ed ha difficoltà nei rapporti interpersonali.”

Oltre a Sherlock Holmes, Downey Jr. è celebre per il ruolo di Iron-Man, supereroe Marvel: “Quando sono concentrato su un progetto è difficile per me parlare di altre cose. Non potrò essere un supereroe per sempre senza sembrare uno che deve andare in pensione.”

Nel film, la guerra e le armi giocano un ruolo fondamentale. Wigram: “Ci siamo ispirati alla prima guerra mondiale. Moriarty vuol farla scoppiare con vent’anni d’anticipo. Per le armi ci siamo basati su prototipi reali.”

Sherlock Holmes: Gioco di ombre uscirà in Italia il prossimo 16 dicembre, in contemporanea con gli USA, distribuito da Warner Bros.

Autore Articolo

- Reporter freelance, critico cinematografico e fumettistico, ambisco a lavorare per il Daily Planet.

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