Ghost Rider: Spirit of Vengeance – Recensione in anteprima
A cinque anni dall’uscita del primo capitolo, trionfo al botteghino ma bocciato da critica e da buona parte del pubblico, Ghost Rider torna a rombare sul grande schermo ancora con il teschio fiammeggiante di Nicolas Cage.
Ghost Rider: Spirit of Vengeance
Regia: Mark Neveldine, Brian Taylor.
Interpreti: Nicolas Cage, Idris Elba, Violante Placido, Ciaran Hinds, Johnny Whitworth, Fergus Riordan, Christopher Lambert.
Provenienza: USA, Emirati Arabi.
Durata: 95 min.
Casa di produzione: Columbia Pictures, Hyde Park Entertainment, Imagenation Abu Dhabi FZ, Marvel Knights.
Distribuzione (Italia): Medusa Film
Data di uscita (Italia): 23 marzo 2012
La regia passa da Mark Steven Johnson alla coppia Neveldine-Taylor, autori dei due action cult Crank, del men che mediocre Gamer e sceneggiatori di Jonah Hex, uno dei più brutti cinecomics di sempre.
Dopo le lamentele dei fans circa il primo capitolo, la produzione di questo sequel si era ripromessa di realizzare un film più adulto e in chiave horror. Esce infatti sotto l’egida Marvel Knights, linea per adulti della Casa delle Idee, che aveva contraddistinto finora solo Punisher: War Zone, violentissimo reboot cinematografico sulle vicissitudini di Frank Castle.
Ritroviamo Johnny Blaze ancora alle prese con la sua maledizione, rintanatosi in Europa, lontano dal resto del mondo, nel tentativo di tenere a bada lo Spirito della Vendetta che lo possiede da quando ha stretto uno sciagurato patto con Mefistofele, interpretato da Peter Fonda nel primo capitolo, e qui dal caratterista Ciaran Hinds, nelle sale italiane questo fine settimana con La Donna in Nero.
Moreau, un monaco alcolizzato interpretato da Idris Elba, raggiunge Johnny e gli chiede aiuto per salvare il piccolo Danny Blaze che, nel fumetto, diventerà il successivo Ghost Rider. Il bambino è in fuga con la madre Nadya, la nostra Violante Placido, braccato da Ray Carrigan, mercenario destinato a tramutarsi nel supervillain Blackout al soldo di Mefistofele.
Se il parrucchino di Nicolas Cage era il simbolo del trash del capitolo precedente, qui finisce per essere la cosa migliore di un film disastroso. La sceneggiatura è imbarazzante. Abbiamo la solita storia del supereroe che decide di liberarsi dei suoi poteri, in questo caso maledizione, e poi, in un batter d’occhio, capisce che ne ha bisogno per sconfiggere i cattivi, come già visto in Superman II, Spider-Man 2 e in mille altri film, telefilm e fumetti. Maldestra e banalissima anche tutta la parte sul ragazzino che dev’essere sottoposto al rituale per la possessione demoniaca con dinamiche esoteriche da quattro soldi che neanche in un horror di serie Z. Il finale è tirato via in maniera vergognosa.
I personaggi sono inconsistenti e i dialoghi vanno dalla A alla B. Cage tira fuori un’interpretazione eccessivamente sopra le righe scadendo nel ridicolo involontario. La Placido è bella e basta. Non si sa da dove sia saltato fuori il personaggio di Elba ma è l’unico a recitare come si deve. Umiliante la marchetta di Christopher Lambert nel ruolo di un frate che dura neanche cinque minuti.
Una regia irritante passa dalle riprese in handycam per conferire realismo alle scene a postmodernismi da quattro soldi, con effetti speciali al risparmio, la consueta riconversione in 3-D da buttare e una pessima (pseudo)stilizzazione per alcuni passaggi riassuntivi o esplicativi. Tra i momenti più trash del film, Ghost Rider che minziona fiamme voltandosi a sghignazzare verso il pubblico e Blackout che fa marcire tutto il cibo che tocca finendo per mangiare una merendina.
Difficile trovare un solo elemento di questo film che si possa salvare. É una porcheria che ha il solo merito di far rivalutare il predecessore. E speriamo che la fiamma di Ghost Rider abbia incenerito una volta per tutte il parrucchino di Nicolas Cage.
Rimanendo nell’ambito Marvel Knights, come lo trovasti Punisher Warzone? :mrgreen
Ottimo.