L’ora nera – Recensione



Tanto per cambiare gli alieni arrivano ad invadere la Terra. Stavolta sono invisibili e la storia è ambientata in Russia ma a fare la parte degli eroi sono sempre gli americani.

locandina italiana lora nera 208x300L’ora nera

Regia: Chris Gorak.
Interpreti: Emile Hirsch, Olivia Thirlby, Rachael Taylor, Max Minghella, Joel Kinnaman, Joshua Seth.
Provenienza: USA
Durata: 89 min.
Distribuzione: 20th Century Fox (Italia)
Data di uscita: 20 gennaio 2012 (Italia)

Realizzato con appena 30 milioni di dollari, L’ora nera è un film russo-statunitense prodotto da Timur Bekmambetov, regista di Wanted, e diretto in 3D da Chris Gorak, alla sua seconda prova dopo il fantascientifico Right at your door.

L’idea di base che giustifica il basso budget è appunto quella di avere degli alieni invisibili.

Si tratta di esseri elettromagnetici che causano l’accensione di qualsiasi apparecchiatura elettrica nelle vicinanze. Così, basta accendere un lampione o un’automobile per rendere nota al pubblico la presenza degli invasori. Un’idea senz’altro furba ed originale e funzionerebbe pure nelle mani di buoni sceneggiatori. Purtroppo non è questo il caso.

La storia è poca cosa. Due ragazzi americani giungono a Mosca per vendere un software di loro invenzione ma gli viene soffiato da uno scorretto socio svedese. I due decidono allora di affogare la frustrazione nella vodka e in discoteca dove incontrano due belle ragazze americane. Proprio in quel momento parte l’attacco degli alieni. Guarda un po’, gli unici superstiti sono i quattro americani e lo svedese che sono così costretti a cooperare.

Il volto più noto è quello di Emile Hirsch (Speed Racer), poi ci sono Max Minghella (The Social Network), Rachael Taylor (Transformers ed una delle nuove Charlie’s Angels televisive) e Olivia Thirlby (Juno e il prossimo Dredd), tutti al servizio di personaggi scritti in maniera molto superficiale e banale.

Ci si chiede per quale motivo ambientare un film in Russia se poi i protagonisti sono sempre gli americani. L’evoluzione della storia è trita e ritrita. Il gruppo deve raggiungere una determinata destinazione per fuggire da Mosca, è facilmente intuibile quali componenti del gruppo resteranno uccisi e nasce la solita cottarella tra teenagers.

Immancabile lo scienziato eccentrico che inventa le armi per respingere gli alieni e l’alleanza con i quattro gatti della resistenza moscovita all’insegna del “vogliamoci bene ma tanto gli americani sono sempre i più coraggiosi”. Per quanto riguarda la parte action, zero idee, non c’è thrilling, effetti speciali da quattro soldi e 3D inutile. Poco ispirata anche la colonna sonora di Tyler Bates (300 e Watchmen).

Ahimé, ci troviamo di fronte ad un film piccolo, brutto ed inutile che poteva presentare degli spunti interessanti ma denota mancanza di idee ed una pessima qualità produttiva. Non merita né tempo né soldi.

Voto: 4

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