Ha un forte sapore nostalgico il nuovo film di J. J. Abrams da cui traspare la passione per il cinema d’avventura e di fantascienza degli anni ’70-’80 con adolescenti protagonisti tra i cui esempi più celebri troviamo, tanto per citarne due, E.T. o I goonies.
Super 8
Regia: J. J. Abrams
Interpreti: Joel Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler
Provenienza: USA
Durata: 112 min.
Distribuzione: Paramount Pictures
Recensione
E non è un caso che in veste di produttore figuri Steven Spielberg, rispettivamente regista e produttore dei due film sopracitati, vero e proprio maestro del genere, né sorprende che la storia si svolga nel ’79. Mentre sta girando un horror amatoriale, un gruppo di ragazzini assiste ad uno spettacolare incidente ferroviario. L’uomo che ha causato il disastro lanciandosi con la sua auto contro il treno è il loro insegnante di biologia che li intima a non divulgare l’accaduto o ne faranno le spese le loro famiglie.
Qualcosa di apparentemente mostruoso fugge dai rottami del treno e nella fittizia cittadina dell’Ohio che fa da teatro alla vicenda iniziano a verificarsi eventi inquietanti: rapimenti, ingiustificati cali di tensione nella linee elettriche, misteriose sparizioni di cani e furti di motori dalle automobili. L’esercito perimetra la zona del disastro e prende in mano la situazione. Il tutto raccontato senza eccessi di violenza e con una ricostruzione storica scenografica convincente e, a tratti, minuziosa. Abrams dunque costella la trama di misteri esattamente come in Lost, la serie tv di successo di cui è stato co-creatore, senza però imbastire un rompicapo troppo cervellotico, anzi, l’intreccio si dipana in modo lineare e gradevole, i risvolti non riservano certo colpi di scena geniali ma, per quanto possa risultare prevedibile, il film ha la sua forza proprio nella semplicità della struttura narrativa punteggiata da qualche pretesto ampiamente giustificabile.
Il vero cuore della pellicola sta però nel percorso personale del protagonista, il giovanissimo Joe, interpretato dall’esordiente Joel Courtney, orfano della madre morta per un tragico incidente. Il vicesceriffo Jackson, padre del ragazzo, gli impedisce di frequentare Alice, sua migliore amica nonché figlia dell’ubriacone a cui viene attribuita la colpa per l’accaduto. Seppure figura tormentata come genitore, Jackson si dimostra eroe positivo nel suo ruolo istituzionale mettendo stoicamente i bastoni tra le ruote all’esercito per vederci chiaro su quanto sta accadendo. Molto tenera e ben calibrata è invece la relazione tra i due ragazzi che trovano l’uno nell’altra quel conforto che non possono avere tra le mura di casa.
Com’è tipico del regista, le vicissitudini umane dei protagonisti sono fondamentali nell’imprimere alla parte avventurosa una forte carica emotiva veicolata dalla colonna sonora malinconica dell’inseparabile Michael Giacchino. Il contrasto generazionale tra Joe, Alice e i rispettivi genitori è necessario per l’interpretazione metatestuale della storia e per decodificare il vero nemico da combattere, quello nascosto interiormente. Anche il legame tra Joe e i suoi compagni presenta sviluppi che denotano grande sensibilità nel trattare le dinamiche più intime dell’universo giovanile.
Come detto, le rocambolesche peripezie del piccolo gruppo di amici richiama da vicino pellicole care a quel pubblico cresciuto tra gli anni ’70 e ’80, impossibile appunto non pensare ai Goonies, sia nel linguaggio e nelle dinamiche che nella caratterizzazione variegata dei singoli personaggi, dal protagonista per cui si fa il tifo all’amico più stretto, passando per l’elemento comico dallo stomaco debole fino al risoluto piccoletto armato di petardi e con l’immancabile apparecchio ai denti. La risoluzione della storia non può che richiamare un classico della fantascienza ma con un epilogo, se possibile, ancora più commovente.
Non siamo certo di fronte ad un capolavoro, ma si tratta di un film divertente, appassionante, fluido, capace di riconciliare con l’impianto classico di storie semplici, magari ingenue, ma piene di sentimento tipiche di quell’epoca indimenticabile, pilastro imprescindibile degli odierni blockbusters estivi che, pur se in continua evoluzione per quanto riguarda lo spettacolo visivo, difettano sempre più di quell’emozione che rende memorabile ogni bel racconto.
Voto: 8
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