Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon – Recensione – Roma Film Festival 2013

Cina, 665 d.C. Un drago gigantesco emerge dalle profondità marine ed affonda la flotta dell’Imperatrice Wu e il Detective Yuchi viene incaricato di condurre le indagini. Il giovane Dee giunge nella capitale intenzionato a diventare un funzionario di polizia, dovrà salvare la bella cortigiana Yin dagli uomini che minacciano di rapirla e sventare un terribile complotto.

Young-Detective-Dee-Rise-of-the-Sea-Dragon-9p

Young Detective Dee – Rise of the Sea Dragon

Titolo originale: Di Renjie: Shen du long wang
Genere: Action, fantasy
Regia: Tsui Hark
Interpreti: Mark Chao, Feng Shaofeng, Angelababy, Kim Bum, Lin Gengxin
Provenienza: Cina
Durata: 133 min.
Casa di produzione: China Film Co-Production Corporation, Huayi Brothers Media
Distribuzione (Cina): Huayi Brothers Media
Data di uscita: 28 settembre 2013 (Cina)


Durante il Festival del Cinema di Roma, il regista e sceneggiatore Tsui Hark ha ricevuto il Maverick Director Award per aver guidato la rivoluzione del cinema di Hong Kong dalla fine degli anni ’70. Per l’occasione, è stata presentata la nuova opera di Hark, prequel di Detective Dee e il Mistero della Fiamma Fantasma, in concorso al Festival di Venezia nel 2010.

Dotato degli stessi (super)poteri deduttivi dello Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Jr., Dee si muove in una Cina fantastorica e scopriamo qui quali peripezie l’abbiano portato a diventare un celebre detective. La narrazione intreccia dinamiche da classico wuxiapian col fumetto d’avventura e la fiaba orientale. La trama imbastita non è nemmeno troppo importante, una storia d’amore stile La Bella e la Bestia con un intrigo che ruota attorno ad un the avvelenato.

Il film è godibile soprattutto per lo spettacolo visivo con tutti gli ingredienti del cappa e spada cinese, tra make-up e scenografie esplicitamente posticce, esaltati probabilmente dal miglior 3D che si sia mai visto nel cinema orientale. I tipici combattimenti acrobatici sono qui arricchiti da effetti visivi alla Matrix con un digitale non sempre all’altezza della situazione. Immancabile la grande battaglia navale finale.

Un film di genere diretto con mestiere, buon ritmo e un livello di stereoscopia eccellente. Due ore e un quarto che volano via in maniera leggera e spassosa all’insegna del più puro disimpegno. Un omaggio al tradizionale wuxia condito di nuove tecnologie. Avvincente.


Voto: 7