Lanterna Verde – Recensione



Lanterna Verde locandina

Lanterna Verde

Regia: Martin Campbell
Interpreti: Ryan Reynolds, Blake Lively, Mark Strong, Peter Sarsgaard, Tim Robbins.
Provenienza: USA
Durata: 105 min.
Distribuzione: Warner Bros.

Recensione

“In brightest day, in blackest night…” Inizia così il giuramento delle Lanterne Verdi che ogni lettore dei fumetti DC conosce a memoria. Purtroppo “il giorno più luminoso” tanto desiderato dai fans si è rivelato “la notte più profonda”. Creato da John Broome nel ’59 per rinverdire, è proprio il caso di dirlo, il personaggio originale partorito da Bill Finger nel ’40, il protettore del nostro settore dell’universo, Hal Jordan, esce con le ossa rotte da questa attesa trasposizione cinematografica che, ahimé, ricorda troppo da vicino cinecomics fragili e puerili come I fantastici 4 e Iron-Man 2.

Martin Campbell, già regista di due 007 e dei due Zorro con Antonio Banderas, realizza qui un film su misura per i bambini, con una durata di un’ora e 45 minuti, irrisoria per raccontare una storia che dovrebbe essere di ampio respiro epico, soprattutto in confronto alle oltre due ore dei molto più adulti Superman, Batman, Watchmen o V for Vendetta. Campbell si lascia sfuggire di mano la componente comica che risulta troppo marcata ed invadente, la parte epica è azzerata drasticamente e gli elementi iconici della mitologia di Green Lantern sono semplificati all’eccesso.

Nonostante qualche licenza, la storia è abbastanza rispettosa del materiale originale. Il Corpo delle Lanterne Verdi protegge l’universo con l’ausilio di anelli del potere che racchiudono e canalizzano la forza di volontà del rispettivo portatore consentendogli di creare costrutti di energia dettati dalla propria immaginazione. Un giorno, Parallax, un terrificante essere di energia gialla che racchiude in sé il potere della paura, fugge dalla propria prigionia e ferisce mortalmente l’alieno Abin Sur, la più potente delle Lanterne responsabile della sua cattura. In fin di vita, Abin Sur è costretto a cercare un nuovo proprietario per il suo anello e lo scova sulla Terra.

Si tratta del collaudatore Hal Jordan, interpretato da un Ryan Reynolds sopra le righe per tutta la durata del film, che ridicolizza, quasi a mo’ di parodia, ogni potenziale momento eroico o solenne. Irresponsabile e gigione, il personaggio è lontanissimo dalla sua controparte fumettistica e il suo percorso individuale è banale, trattato in maniera superficiale ed irritante. Il suo addestramento sul pianeta Oa, centro dell’universo e sede dei Guardiani, dura non più di cinque minuti e viene limitata in questa breve parentesi la presenza delle altre Lanterne.

Tomar-Re, doppiato dal grande Geoffrey Rush, spiega in maniera troppo sbrigativa il funzionamento dei poteri dell’Anello. Il gigantesco e severissimo sergente Kilowog, con la voce di Michael Clarke Duncan, sottopone Hal ad un addestramento eccessivamente rapido per essere credibile. Dopo Kick-Ass e il Robin Hood di Ridley Scott, Mark Strong continua a interpretare il ruolo del cattivo nei panni di Sinestro. O, almeno, col senno di poi sappiamo che lo diventerà perché, nella pellicola, la futura arcinemesi di Green Lantern non è ancora corrotta e risulta praticamente inutile.

Blake Lively è un’insopportabile Carol Ferris, vicepresidente della Ferris Aircraft per cui lavora Hal e sua fidanzata. La storia sentimentale è stucchevole e risaputa, con scene scopiazzate ai vari film su Superman. A parte il solito ruolo di donzella in pericolo, lei non ha alcuna vera importanza all’interno della storia, i suoi dialoghi sono costituiti da una serie di battute stereotipate e sembra essere presente nel film solo per formare la coppia super-sexy con Reynolds.

A proposito di Peter Sarsgaard nel ruolo del folle Hector Hemmond, scienziato infettato da Parallax durante l’autopsia su Abin Sur, il co-sceneggiatore Marc Guggenheim aveva dichiarato: “La gente farà paragoni tra la sua performance e quella di Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro.” Se proprio bisogna farlo il paragone, piuttosto irrispettoso, l’Hemmond di Sarsgaard non lustra nemmeno le scarpe al Joker di Ledger risultando un personaggio bidimensionale che, per aggiungere banalità a banalità, è innamorato della bella e la rapisce. Sorvoliamo sulla marchetta umiliante di Tim Robbins che interpreta il padre di Hemmond, infido senatore degli USA. I fans del fumetto storceranno il naso anche di fronte ad un’Amanda Waller né carne né pesce, una poco azzeccata Angela Bassett.

Il film è di una noia mortale, accade ben poco e si procede su una struttura narrativa semplice e lineare in modo imbarazzante, perlopiù campata per aria e sconclusionata. Le scene d’autentica azione sono solo un paio, lasciate verso la fine, brevi, prive di idee ed edulcorate da ogni forma di violenza. I sontuosi effetti digitali, esaltati dal 3-D, non bastano a valorizzare una pellicola vuota e priva di spessore. La colonna sonora di James Newton Howard, che aveva composto un capolavoro sinfonico per il pessimo The last airbender, rispecchia il tono generale del film mancando quasi totalmente di un tema epico. Verrebbe da dire che ci troviamo di fronte a poco più che un cartone animato ma, ad onor del vero, i recenti film d’animazione direct-to-video su Green Lantern sono prodotti molto migliori destinati ad un pubblico più maturo. La breve scenetta al termine dei titoli di coda dimostra la pessima influenza dell’elemento commerciale di alcuni cinecomics Marvel.

I difetti del film si erano già avvertiti con l’uscita del primo trailer che aveva fatto gridare allo scandalo i fans. La Warner è così corsa ai ripari presentando al WonderCon di San Francisco un ingannevole montaggio di quattro minuti, apparentemente molto più drammatico, diffuso poi anche on-line. Alla vigilia dell’uscita del film, Campbell ha dichiarato che non prenderà parte all’eventuale, per non dire ormai improbabile, sequel e che non realizzerà mai più nulla di così complesso. Francamente ci pare solo un modo per tirarsi indietro di fronte alla consapevolezza di aver realizzato un film pessimo che avvilisce più di settant’anni di mitologia DC.


 

Voto: 4,5

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2 Comments

  1. Ture scrive:

    Pure io, come te, me ne accorsi al primo trailer che sarebbe stata na merda senza ritegno.

      (Quote)

  2. Tora scrive:

    Iron man 2 non è stato affatto puerile e fragile
    Probabilmente è stato meno interessante del primo ma non è stato brutto come i 2 F4

    Mi spiace molto per Lanterna Verde
    E’ stata sciupata una grande occasione

      (Quote)

1 Trackback

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