Amon – Apocalypse of Devilman (DVD): Recensione
Lo Studio Live del compianto Toyoo Ashida, regista di Hokuto no Ken, omaggia il capolavoro horror di Go Nagai realizzando un cruentissimo OVA che mette in scena il conflitto tra Akira Fudo e il demone Amon.
Amon – Apocalypse of Devilman
Regia: Kenichi Takeshita
Animazioni: Studio Live
Provenienza: Giappone, 1999/2000
Editore: Yamato Video
Prezzo: € 19,99, 45 min., 4:3, Italiano e Giapponese Dolby Digital 2.0 e 5.1
Parlare dei video d’animazione dedicati a Devilman mi emoziona ogni volta, riportandomi alla mente ricordi dei tempi della scuola media e di un mercato degli anime in home video molto diverso da quello attuale. Era il 1994, avevo 13 anni, e all’interno delle prime vhs della Granata Press regalatemi dai miei genitori vidi i trailer dei due OVA tratti dal manga originale di Go Nagai (che avrei letto solo un paio di anni più tardi), Devilman La Nascita e Devilman L’Arpia Silen. Inutile dire che, abituato a quanto proponevano le televisioni all’epoca, mi si spalancò tutto un altro mondo davanti.
Non vi ammorbo oltre con il momento nostalgia, visto che questo non è “Cuore di Manga” e che l’oggetto della recensione è legato fino a un certo punto con quei due video realizzati tra il 1987 e il 1990.
Il progetto animato Devilman è probabilmente il rimpianto più grande degli appassionati della saga, dal momento che non abbiamo una trasposizione animata che copra in maniere fedele tutto il manga originale di Go Nagai, e vista la qualità stellare di quei due video, cui mise mano parte dello staff che realizzò Nausicaa (la Oh! Production del compianto Kazuo Komatsubara), l’amaro in bocca si fa sentire ancora di più.
Ricordo che sulle riviste di metà Anni Novanta si rincorrevano le voci più disparate su una prosecuzione e conclusione della serie: si parlava di un terzo video che avrebbe trasposto la parte finale del manga, di una nuova serie di 6 OVA, di un lungometraggio animato che avrebbe seguito il rimontaggio per le sale dei due video, e addirittura di una serie televisiva.
Ma di tutti questi progetti nessuno vide poi la luce, finché nel 2000 venne distribuito l’OVA Amon Apocalypse of Devilman, realizzato da uno staff differente da quello dei video precedenti, lo Studio Live fondato nel 1976 da Toyoo Ashida, regista di Hokuto no Ken scomparso lo scorso luglio qui in veste di supervisore.
Amon prende il via dagli eventi narrati nell’ultimo volume del manga di Nagai, quando Ryo Asuka decide di mostrare al mondo il video della fusione tra il suo amico Akira Fudo e il demone Amon che ha dato origine all’ibrido Devilman, per poi collegarsi al manga spin-off di Nagai e Yu Kinutani (Amon the darkside of the Devilman, in sei volumi disponibili in italiano da d/visual) che ai tempi contava appena un volume all’attivo, e infine proseguire in maniera praticamente autonoma da entrambe le fonti in modo da incuriosire anche chi conosce a memoria l’opera originale.
E così, in un mondo in cui i demoni si fanno sempre più audaci nell’attaccare il genere umano e in cui una vera e propria caccia alle streghe si scatena tra gli uomini che hanno perso la fiducia nel prossimo, in preda alla paura che anche il proprio vicino di casa possa essere in realtà un demone, Akira Fudo è testimone impotente della morte di una persona a lui cara, vittima della fobia inquisitoria dilagante. La perdita lo sconvolge, e fa sì che il demone Amon che alberga in lui prenda il sopravvento e scateni la sua furia in cerca di vendetta. Riuscirà Akira a riprendere il controllo della propria personalità e a perdonare l‘amico Ryo per il gesto che di fatto gli ha portato via l‘amore?
Il video è incentrato sugli scontri tra Amon e i demoni, caratterizzati da un altissimo tasso di violenza che in un paio di occasioni degenera in trovate al limite del cattivo gusto; a questi fanno da contraltare sequenze piuttosto riuscite in cui è invece la malinconia a dominare, ossia quando Akira ricorda i momenti felici trascorsi con la persona amata, che insieme alle silenziose battute dell’emozionante finale danno spessore a un OVA tutto azione e splatter.
La realizzazione tecnica non raggiunge l’eccellenza dei predecessori, assestandosi su livelli generalmente discreti di cura dei disegni e delle animazioni, che purtroppo non mantengono una qualità costante per tutta la durata del video; il look dei personaggi è stato modernizzato sulla base del lavoro di Kinutani, che aveva caratterizzato Akira e Ryo come delle rockstar maledette sullo stile de Il Corvo di James O’Barr, mentre il monster design di Yasushi Nirasawa offre inedite e inquietanti interpretazioni di demoni e devilmen.
La colonna sonora alterna potenti brani metal e melodie più pacate e riflessive a seconda delle circostanze.
L’edizione italiana di Yamato Video presenta un doppiaggio ben recitato, in cui Ivo De Palma, autore di una interpretazione ispirata, torna a prestare la propria voce ad Akira; il dvd offre un video dalla discreta definizione e un audio limpido, sia stereo che multicanale 5.1, per entrambe le tracce. Gli extra sono costituiti dalla sola galleria dei disegni preparatori.